mercoledì 14 dicembre 2016

La casa come riflesso di noi stessi

La filosofia e la psicologia dell’abitare, attraverso studi e ricerche, si sono sempre occupate del rapporto tra l'uomo, la psiche dell’essere umano, e l’ambiente abitativo in cui organizza la sua esistenza.
Paul Cézanne - Casa e podere a Jas de Bouffan
La casa non è solo immobile, edificio, luogo fisico costruito e abitato dagli uomini. Essa è anche fascio di sentimenti. 

La casa è attesa, sognata, desiderata, amata. È luogo di espressione della propria soggettività. È il posto della memoria.

Ogni casa parla di chi vi abita, si comporta come uno specchio: riflette i nostri gusti, la nostra personalità e, soprattutto, i nostri stati d'animo.

Ma…cosa comunichiamo attraverso la casa?

Disordine, accoglienza, freddezza, gioia, calore, tristezza…in una parola? Noi.
Potremmo quasi affermare che la casa ha un suo inconscio, nel senso che è proiezione di parti di noi che si riflettono sull'organizzazione degli spazi. Le nostre case diventano un elemento imprescindibile per la nostra identità perché diventano il luogo in cui le persone si definiscono e si danno dei confini.
Nel suo senso, più strettamente elementare, l’etimologia della parola "casa" riconduce al concetto di riparo, di un luogo coperto che va a proteggere dall'esterno e che pone un confine tra un “di dentro” e un “di fuori”.

Proprio in questo consiste uno dei più importanti significati psicologici della casa per un essere umano: le porte, le finestre, tutte le divisioni delle stanze sono elementi che, andando a costruire e a definire architettonicamente l’abitazione, costituiscono una delimitazione fra un ambiente che diviene interno e l’ambiente “esterno”. Sanciscono una definizione di uno spazio prima indefinito ma anche un'apertura verso il mondo.
Khalil Gibran ha scritto: “La casa è il nostro corpo più grande” e io aggiungerei, anche, che ha un’anima. L’anima di chi la vive. Infatti, se ci riflettiamo, la casa, come il nostro corpo, possiede diversi luoghi legati, ognuno, a diverse funzioni come riposarsi, mangiare, lavarsi, riprodursi, etc. Inoltre, come per il nostro corpo, ci aspettiamo che la nostra casa ci protegga nei confronti dell’esterno, che ci avvolga, che ci coccoli in un certo modo. Tanto più fuori diventa freddo e umido, tanto più l’interno della nostra casa diventa caldo ed accogliente. Luogo sicuro e rifugio per il nostro essere.
Casa è anche il posto dove gli opposti vengono fatti coesistere. È il luogo della famiglia, dell’amore, dell’unione. È luogo di incontro e di relazioni.

Poca importanza si è data al rapporto tra costruzione della propria abitazione e la psicologia dell'essere umano che la vive.

Ora si comincia a capire come questi elementi siano impossibili da scindere. 
Vivere male nel proprio ambiente si manifesta psicologicamente in modo subdolo, attraverso un malessere che si esprime nel disagio..un buon progettista deve essere in grado di considerare questo.

La tecnologia domotica può essere utilizzata come soluzione per incrementare il senso di agio negli spazi abitativi, trasformando il concetto di lusso da ricchezza millantata a benessere effettivo.

In tal senso, l'obiettivo di un'azienda che si occupa di edilizia, costruzione, intervento sugli spazi di vita dell'uomo, dovrebbe comprendere la sua dinamica interiore, dovrebbe porsi come télos (fine) del suo operare il benessere effettivo della persona.

Dott.ssa Alice Forlini

www.viveredomotico.it

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